Consigli utili per fare la spesa spendendo il meno possibile

Per chi ha una famiglia, fare la spesa spendendo il meno possibile, può fare una grande differenza alla fine dell’anno. Sapere come fare degli acquisti oculati non solo può consentirci di risparmiare ma ci mette anche nella condizione di affrontare quei piccoli imprevisti che si possono presentare nella nostra quotidianità, ci fa guadagnare tempo ed è anche utile per la nostra salute.

Questi consigli, sono basati sulla mia esperienza e si concentrano soprattutto sulla spesa alimentare che si fa al supermercato perché è una necessità e perché i supermercati ormai sono molto diffusi. Vi propongo di seguito in qualità di suggerimento, una lista di regole che mi sono dato. Non dimenticate di farmi sapere le vostre opinioni nei commenti perchè le vostre esperienze potranno essere utili a me come anche agli altri utenti del sito.

Regola #1. Considerare tutti fattori.

Molti di noi, trascurano il fatto che viaggiamo in auto. Anche l’auto ha un costo in termini di carburante, manutenzione e gestione. Fare la spesa in un posto lontano se compriamo poche cose potrebbe risultare deleterio. Nel mio mestiere ho incontrato persone più o meno oculate che preferiscono fare il giro di tutto il mondo prima di comprare una cosa dal valore esiguo.

Cerchiamo sempre di mettere nell’altro piatto della bilancia il fatto che se una confezione di pasta costa 10 centesimi in meno, non ha senso spendere cinquanta volte di più in benzina per andare in quel determinato supermercato. Non dimentichiamo che tutti i supermercati hanno elementi più costosi e meno costosi e che quindi anche se risparmiamo a comprare la pasta, sicuramente spenderemo di più comprando il sugo o altro e quindi ci avremo rimesso i soldi del viaggio ed i soldi per le altre cose accessorie o complementari.


Regola #2. Il taccuino è vostro amico.

La lista della spesa era una cosa molto comune fino a qualche tempo fa. Con il benessere abbiamo perso questa sana abitudine e ci potremmo far trascinare dalla frenesia di fare acquisti. Più in la parleremo di come il marketing potrebbe indurre a farci acquistare cose che non ci servono. Per il momento in questo paragrafo concentriamoci su come organizzare il nostro taccuino.

Il taccuino è utile anche a chi sta seguendo una dieta particolare per non perdere di vista l’apporto nutrizionale ma la cosa più importante è che contenga determinate informazioni.

Bene o male, ognuno di noi ha ricevuto una propria educazione alimentare e quindi siamo portati a comprare sempre le stesse cose più o meno. Avere una lista di queste cose per organizzare i momenti della settimana dove possiamo andare a comprarle, è sicuramente un vantaggio che andrebbe sfruttato.

Sapremo quindi esattamente dove si trova l’articolo più economico che ci serve in quel momento ed eventualmente potremo fare delle deviazioni per comprarlo così da evitare di andarci appositamente. Avere una lista di articoli di cui necessitiamo, di solito correlata a determinati luoghi, senza ombra di dubbio, vi consentirà di gestire al meglio la nostra spesa durante la settimana.

Una lista della spesa a cui ci si dovrebbe attenere, ci aiuta ad evitare di essere attratti da altri articoli che non ci servono. Nel caso in cui ci rendessimo conto che ci siamo dimenticati di scrivere qualcosa, lo aggiungeremo alla lista. Se è un oggetto che non usiamo di solito, faremo un asterisco di fianco per ricordarci che stiamo comprando una cosa solo per quel momento. Meno asterischi ci saranno sulla nostra lista della spesa e meno spenderemo.

Regola #3. Meglio la qualità della quantità.

E’ mia opinione che esistano parecchi motivi per i quali una persona dovrebbe concentrarsi sulla qualità anziché sulla quantità. Se è vero che ci sono parecchi prodotti industriali e prodotti in larga scala che possono farci risparmiare, è anche vero che un prodotto economico e di scarsa qualità, potrebbe alla lunga essere gestito, imballato  e conservato male.

I prodotti di qualità migliore normalmente seguono flussi di distribuzione più accurati e dovrebbero, almeno in teoria, rispettare quelle norme minime di igiene e di produzione necessarie alla salute del consumatore. Ricordiamoci sempre che la salute non ha prezzo ed i medici e le cure (giustamente) non sono economici.

Meglio spendere leggermente di più per una fettina di carne tagliata di fronte a noi che scegliere cose surgelate dal dubbio valore nutrizionale e di dubbia produzione. Scegliendo di penalizzare la qualità, rischieremmo di avere delle giacenze in frigo che, una volta scadute, dovremmo buttare.

Facciamo molta attenzione a non cadere nel tranello della finta qualità. In questo articolo non stiamo dicendo che un prodotto per essere di qualità deve essere necessariamente di marca famosa o pubblicizzata.

Regola #4. Meglio fare la spesa più volte ed in posti diversi.

Noi non siamo professionisti nel conservare i cibi e quindi al fine di godere della massima qualità, è sempre meglio se è possibile, fare la spesa in quantità minime durante la settimana. Il mio consiglio è quello di scegliere un giorno ogni due settimane da dedicare alle cose più voluminose e facili da conservare come le bevande, i cibi per gli animali domestici, alimenti sottovuoto come il riso, lo zucchero, il sale ed il miele.

Un altro motivo per il quale è più conveniente fare la spesa più spesso prendendo meno cose è il fatto che in quel determinato giorno, potrebbero esserci elementi in offerta o in scadenza che risulterebbero particolarmente economici. Aumentando la frequenza, si aumenta la probabilità di poter accedere a diverse promozioni ma attenti ai trucchi del marketing di cui parleremo più avanti.

Molti supermercati hanno degli articoli che sono molto convenienti ed altri che sono molto costosi rispetto ai concorrenti. Per questo motivo, è saggio scrivere nel famoso taccuino dove è più economica una determinata cosa. Ricordiamoci di tenere aggiornato il taccuino perché potrebbero cambiare i prezzi a rotazione e quindi quello che era economico in un supermercato non lo sarà più e viceversa.


Regola #5. Fate attenzione ai trucchi di marketing.

Di per se il marketing non è una cosa negativa. Si tratta di una scienza economica che si basa sulla statistica e sulla psicologia. Si tratta di uno strumento che aiuta chi vende a venire incontro alle esigenze del cliente aumentando nel contempo le vendite. Serve a vendere di più in breve. Il marketing può, come ogni scienza essere usato bene o male.

Conoscere alcuni dei trucchi più diffusi può aiutarci ad essere meno impulsivi e manipolabili. E’ importante capire la differenza fra il marketing, la pubblicità e la realtà. Per prima cosa, dimentichiamoci completamente quello che vediamo nelle pubblicità. Per definizione servono per vendere di più. Non è detto che un oggetto, solo per il fatto di essere molto più pubblicizzato, debba anche essere necessariamente di qualità migliore. I costi della pubblicità, inevitabilmente si ripercuotono sul prezzo finale.

Vendere non è una cosa così semplice come sembra perchè si ha a che fare con la concorrenza e quindi nel corso degli anni, sono state adottate delle tecniche finalizzate a spingere l’utente a consumare di più. Non sentiamoci antagonisti o truffati da questo sistema, la nostra società si basa sul consumo, il mondo va in questo modo da sempre e non così solo per le vendite. La conoscenza è potere e di seguito proponiamo qualche piccola riflessione.

Gli oggetti acquistati devono essere messi da qualche parte per essere trasportati dagli scaffali alla cassa e da quest’ultima a casa. Investire qualche soldo per dei sacchetti in tessuto di qualità da usare per il contenimento ed i trasporto, può sicuramente farci risparmiare molti soldi, agevolare la deambulazione ed eviterà che, una volta usciti dal supermercato, le buste di plastica riciclabile sottilissima si sfondino facendo schiantare al suolo le bottiglie di vetro.

All’interno del supermercato ci sono due tipi di contenitori che vengono di norma sempre messi a disposizione del cliente. Una specie di trolley che serve a coloro che hanno fretta, ed il classico carrello più capiente con quattro ruote. Poiché la nostra mente in parte percepisce la quantità di spesa che abbiamo fatto in base a quanto questo carrello sia pieno, una tattica di marketing è quella di rinnovarli nel lungo periodo con esemplari più grandi e capienti. L’utente, abituato a fare la spesa ad occhio, avrà certamente una brutta sorpresa una volta arrivato alla cassa.

A tutti noi è capitato almeno una volta di notare che qualcuno guardi dentro il nostro carrello con l’intenzione forse di vedere quello che compriamo e quali sono le nostre disponibilità economiche. Non fidatevi mai della vostra percezione visiva.

I carrelli dove vi è anche il seggiolino per i bambini, hanno l’incidentale (forse) funzione di tranquillizzarci per fare in modo che possiamo concentrarci di più sulla spesa. Il motivo per il quale gli articoli voluminosi si trovano in genere alla fine del percorso del supermercato o vicino alle casse è appunto dovuto al fatto che, acquistandoli come prima cosa, noi avremmo la percezione di aver riempito il carrello.

Questo trucco di marketing, non viene seguito alla lettera da tutti i supermercati, molte volte, i carrelli sono rapportati alle dimensioni del supermercato. Tenete presente che non tutte le regole di marketing vengono applicate da tutti i supermercati e comunque questa non ne è una guida esaustiva.

Normalmente, le cose voluminose come le bevande, l’acqua ed i cibi per gli animali vengono messi per ultimi nel percorso immaginario dentro il supermercato.  Se fossero rese subito disponibili all’entrata o in un posto immediatamente accessibile ed accogliente, sicuramente riempirebbero il carrello prima rendendo inefficace la sensazione di vuoto che ci spinge a comprare di più.

Normalmente, gli scaffali sono disposti in modo tale da consentire un percorso a spirale o a zig zag, proprio per dare l’opportunità alle persone di visualizzare tutti quanti gli articoli messi in vendita prima di arrivare alle casse.

Questo trucco è utile a controllare e sorvegliare meglio la merce, le persone e comunque indirizzarle per fare in modo che non si perdano. Viene molto utilizzato nelle grosse stazioni di servizio che hanno al loro interno un piccolo supermercato.

Se ci piace la cioccolata, praticamente ci sentiremo in paradiso osservando gli scaffali dei dolci. Naturalmente ci soffermeremmo più tempo e questo aumenterà le probabilità che cediamo alla tentazione di comprare qualche cosa.

Un altro esempio sono le casse di verdura e frutta che si trovano in genere all’inizio del percorso per fare in modo che il cliente, che non è ancora stanco, si soffermi di più e con un umore più favorevole, a valutare questo genere di articoli che normalmente danno un margine di guadagno maggiore al supermercato.

Se l’obiettivo è risparmiare, non ha senso girare tutto il supermercato per vedere cosa c’è o per passare il tempo perchè inevitabilmente si comprerà qualcosa che non ci serve. Meno tempo passate in tentazione e meno possibilità ci sono che acquistiamo qualcosa che non ci serve.

Normalmente i prodotti che sono messi all’altezza degli occhi sono quelli delle marche che se lo possono permettere. Potreste rimanere stupiti da quanto si può risparmiare semplicemente abbassando gli occhi per dedicare la nostra attenzione a quei prodotti che si trovano nella parte bassa degli scaffali.

Lo stesso discorso vale anche per gli scaffali che sono molto alti i cui prodotti sembrano quasi irraggiungibili. I supermercati che non hanno scaffali appositi per i dolci, potrebbero mettere in basso i dolci ed i giochi per fare in modo che i figli, vedendoli, convincano i genitori a comprarli.

Mi raccomando di piegarvi sulle ginocchia quando raccogliete qualcosa dal basso o rischiate di rimanere bloccati. Se non arrivate a prendere i prodotti più alti, evitate di salire sopra lo scaffale ma chiamate un dipendente del supermercato per farvi aiutare.

Un trucco che si usa ormai da molto tempo, è quello di inserire prezzi con i centesimi perchè abbiamo la tendenza a guardare e valutare solo il numero che c’è prima di questi ultimi. Se un qualcosa costa 1,99, il nostro cervello tenderà ad interpretarlo come se costasse 1 e qualcosa ma praticamente si tratta di 2.

E’ un’abitudine che ormai è ben consolidata e sono sicuro che molti di voi che leggono lo sanno.

Avrete notato che ogni tanto gli articoli messi in vendita sono stati spostati. Questo potrebbe servire ad evitare che le persone saltino interi scaffali. Se stiamo cercando qualcosa che compriamo di solito e che è stata spostata, normalmente dovremo valutare anche altri scaffali che prima non guardavamo e quindi passeremo più tempo all’interno del supermercato per valutare gli oggetti in vendita.

Tradizionalmente, i prodotti di prima necessità come la carta igienica si trovano alla fine del nostro percorso in modo che percorriamo tutte le corsie aumentando le probabilità che altri prodotti che non ci servono veramente ci attraggano.

Normalmente si tratta di prodotti inutili, accessori o relativi alla cura della persona. Un esempio sono le caramelle, una bibita più fresca rispetto a quella sugli scaffali, rasoi, ricariche e quant’altro. Quando stiamo facendo la fila alla cassa, qualcosa dobbiamo pur fare oltre ad osservare minuziosamente il contenuto del carrello di chi ci precede e qui, potremmo incappare nella tentazione di dedicare il nostro tempo a valutare di comprare ciò che non è indispensabile.

Una pratica che ho visto fare in più di un supermercato, è quello di mettere in modo disordinato dei prodotti all’interno di un contenitore. Questi contenitori hanno al loro in terno un po di tutto, dai trapani alle scarpe, dal dentifricio alle mollette per stendere i vestiti.

Sebbene molti si sforzino di applicare un seppur minimo sconto, normalmente si tratta di oggetti che non hanno una reale convenienza e servono per dare l’idea che ci sia una specie di svendita o fuori tutto.

Avete notato che esistono delle stampanti molto economiche con l’inchiostro che, rapportato al prezzo di queste ultime, è molto dispendioso? Lo stesso avviene anche con i ricambi di alcuni spazzolini e simili. I ricambi hanno un prezzo di poco inferiore all’intero kit. L’acquirente quindi, per evitare di sprecare l’oggetto, si sente quasi in obbligo di comprare i ricambi che di per se, non dovrebbero essere così costosi.

Per fare una citazione del piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, l’essenziale è invisibile agli occhi. Come molti di noi sappiamo, l’abito non dovrebbe fare il monaco ma in realtà lo fa. Le persone adorano le cose attraenti ed è questo il motivo per il quale hanno la tendenza a comprare di più se sulla scatola c’è una bellissima immagine (solo a scopo illustrativo) che ci fa immaginare l’aspetto del prodotto finale.

Inoltre è stato dimostrato che un’immagine più attraente (in qualsiasi ambito), suscita molta più fiducia ed aspettative nelle persone.

Le cose che acquistiamo sempre e più di frequente, perchè sono di prima necessità, normalmente si trovano alla fine in modo tale che vengano acquistate per ultime. Essendo beni di prima necessità, il supermercato non ha paura di non venderle e quindi preferisce fare in modo che il cliente sia incoraggiato a valutare tutto il resto del campionario nelle altre corsie prima di raggiungere dei beni che sicuramente acquisterà.

E’ importante ricordare anche che ogni prodotto è studiato per attirare un determinato tipo di clientela. Questa non è una novità. Per fare un esempio, le cose rivolte ai bambini sono normalmente con colori più accesi, quelle rivolte alle donne avranno colori pastello più tenui sinonimo di delicatezza, quelle per gli uomini hanno normalmente colori più scuri ed intensi.

Le forme degli articoli maschili sono più marcate, ben definite ed a volte spigolose. Quelle dedicate alle consumatrici donne, normalmente hanno forme molto più affusolate, piccole ed arrotondate.

Naturalmente, se io sto acquistando un determinato tipo di famosissima cioccolata alle nocciole, di cui non menziono il nome per ovvie ragioni, potrò trovare nelle immediate prossimità anche altri tipi di confetture e crema dolce spalmabile. Questo rende più ordinata ed immediata la disposizione della merce per chi intende trovarla ma alcuni supermercati. Potrebbero disporre li vicino biscotti o simili per spalmarcela sopra.

Questa tecnica si chiama cross selling e consiste nel proporre articoli diversi ma che normalmente si usano insieme. Normalmente non viene fatto con il latte ed i biscotti perchè appunto il latte è voluminoso ed occuperebbe molto spazio nel carrello per i motivi esposti in precedenza. Una tecnica complementare a questa è mettere in offerta un prodotto e mantenere o aumentare il prezzo del prodotto complementare.

La tecnica appena esposta, viene utilizzata anche per la pubblicità. E’ una prassi consolidata quella di fare pubblicità tramite volantinaggio, sito o altri mezzi, articoli che potrebbero essere complementari con altri. Una più scorretta è quella di inserire all’interno del volantino degli elementi che si hanno in minime quantità o sono già esauriti così che il consumatore vada li convinto di acquistare un determinato tipo di articolo e non trovandolo, acquista inevitabilmente un’altra marca a prezzo pieno.

Le dimensioni e le quantità, sono importanti al fine di capire se effettivamente un prodotto è conveniente o meno. Alcune case per vendere di più producono confezioni più voluminose ma che contengono meno prodotto. Normalmente questa strategia viene adottata per i prodotti che costano normalmente più della confezione.

Altri, per i prodotti con un margine di guadagno inferiore, preferiscono produrre confezioni più piccole affinchè sia disponibile meno prodotto e quindi quest’ultimo dovrà essere acquistato molto più di frequente.

In alcune nazioni, vi sono delle tassazioni particolari o dei costi di produzione per determinati elementi che si usano per contenere o confezionare gli oggetti, che potrebbero costringere il produttore ad adattarle per evitare costi troppo alti.

La convenienza di un prodotto rispetto ad un’altra marca, sta nel fatto che a parità di quantità, deve avere un prezzo inferiore. Molte nazioni impongono per legge di inserire il prezzo unitario ed anche il prezzo a peso. Ma se ci avete fatto caso, per confondere le acque, è raro vedere nelle etichette il prezzo per 1 kg di prodotto.

Ci sono articoli le cui etichette indicano che un determinato formaggio costa 2 ogni 100 grammi, altri le cui etichette mostrano che costa 3 ogni 180 grammi. Quale dei due è più conveniente? A causa della fretta, della persona che ci spinge in avanti ed anche della pigrizia, non ci fermiamo quasi mai a fare il calcolo di quanto costa effettivamente un prodotto al grammo.

Stiamo molto attenti a non comprare però il prodotto alimentare più economico in assoluto perchè potrebbe celare la brutta sorpresa di essere di pessima qualità. E questa cosa potrebbe essere estremamente deleteria per la nostra salute.

Un venditore coscienzioso, sicuramente preferirà buttare alimenti conservati per errore male oppure che emettono uno strano odore anziché rimetterli in vendita ad un prezzo più conveniente.

Regola #6. Ogni cosa a suo tempo.

Scegliamo sempre vegetali di stagione. Per esempio, se ci riferiamo alla frutta più diffusa, la regola della convenienza “dovrebbe” essere la seguente. In inverno le arance, mandarini, pompelmi, melograno, pere, kiwi, limoni, kumquat, cedri, mele, cachi, clementine, nespole germaniche, sorbe e bergamotto. In primavera le fragole, prime ciliegie, limoni, nespole, susine. In estate le albicocche, meloni, fichi, ciliegie, pesche, prugne, tutte le varietà di anguria tra cui il cocomero, anguria gialla, mirtilli, more, lamponi, fragole, banane siciliane, fichi ed amarene. In autunno le pere, melograno, cachi, datteri, giuggiole, castagne, cedri, uva, pistacchi, mela rosa, kiwi, limoni e pinoli.

Naturalmente si tratta di una lista parziale perché ogni luogo ha i suoi vegetali ed i tuoi tempi per produzione e distribuzione. Non sarà troppo difficile per voi informarvi usando Google. Esistono delle applicazioni e prima dell’avvento della tecnologia si utilizzava un disegno chiamato “ruota della salute” nell’agricoltura.

Regola #7. La pigrizia è nostra nemica.

Non è una cosa facile spendere il meno possibile perché il sistema nasce per favorire il consumo da parte del cliente. Mi è stato detto in passato che io sono uno spendaccione. Come potete vedere, la realtà dei fatti che si potrebbe sposare anche con il vostro comportamento, non è che io non sappia come si fa la spesa ma sono pigro.

Non c’è niente di male a spendere soldi se si è in vacanza o se se ne hanno in abbondanza. I commercianti, i dipendenti e tutto quello che gli ruota intono devono poter sopravvivere anche loro. I soldi è giusto che circolino affinché l’economia sia quanto più possibile sana. Esistono delle persone però che non possono spendere e questo articolo è rivolto soprattutto a loro.

La pigrizia è l’unica cosa che la vita non ci perdona e la costanza è la migliore virtù per raggiungere un obiettivo. Non ha senso provare a fare come dice questo articolo una sola volta e poi continuare con la stessa routine di sempre. In quel caso avrete investito male il vostro tempo e sarebbe controproducente.

Regola #8. Il risparmio si fa anche a casa.

Una cosa che troppo spesso si sottovaluta è il fatto che bisogna prestare massima attenzione a come si conservano le cose. E’ inutile dare la colpa al supermercato se poi, una volta arrivati a casa, non conserviamo i cibi nel modo corretto.

Ci sono cibi che hanno la necessità, una volta aperti, di essere conservati sottovuoto, altri non dovrebbero essere mai scongelati e ricongelati, altri ancora, hanno la necessità di evitare il contatto diretto con la luce e determinate temperature.

Ricordiamoci che a casa nostra, per evitare di buttare cibi andati a male o peggio, per evitare di sentirci male, dovremmo seguire regole molto simili a cui tutti i venditori di articoli alimentari sono tenuti.

Regola #9. La storia è importante.

Studiare la storia è importante per evitare di commettere gli stessi passi che hanno portato a determinati errori. L’esperienza delle nostre nonne è di fondamentale importanza per capire cosa è più conveniente e genuino. Fidiamoci sempre di quello che ci dicono i nostri nonni.

Un’altra cosa che in alcune nazioni è obbligatoria in caso di sconti, è la presenza nell’etichetta anche del prezzo originale. Sappiamo benissimo che siamo attratti da un prodotto di qualità con lo sconto del 50% ma, oltre a chiederci perchè proprio quel prodotto è in saldo, dovremmo anche chiederci quanto costava prima di allora.

Un commerciante coscienzioso, fa il giusto prezzo perchè ha i propri costi di gestione per mantenere la propria struttura e la propria famiglia come noi. Diffidate sempre dai prezzi troppo bassi perchè non è normale che un’attività commerciale faccia prezzi troppo favorevoli senza un buon motivo.

Siamo stati sempre portati a pensare che il commerciante lucri in modo spropositato e quindi abbiamo dimenticato l’importanza del giusto prezzo. Se un commerciante ha un afflusso di clientela tale da consentirgli di vendere 10 magliette da 50 soldi l’una, non è normale che possa mantenere l’affitto e lo stipendio per se stesso ed i propri dipendenti se ha un margine di solo il 10%.

Acquistate sempre premiando le attività commerciali che vi sembrano oneste e sane. Onestà non è sempre sinonimo di prezzo ma di coscienziosità. Solo una piccola parte dei guadagni va fisicamente nella tasca del commerciante. Il resto si perde in spese e tasse.

Scegliere di fare la spesa da commercianti coscienziosi, favorisce quelle attività i cui conduttori non usano trucchi per sfruttare le debolezze umane al fine di vendere di più. Il prezzo, è sempre correlato alla quantità di persone che entrano in quel negozio e non è sempre detto che più persone ci sono meglio è.

Non bisognerebbe mai acquistare niente che non vi serva veramente o solo per provarlo. Nei negozi fisici, a differenza di quelli online, in alcune nazioni il diritto di recesso potrebbe non applicarsi. Quel determinato articolo restituito, potrebbe essere venduto come se fosse nuovo ad un altra persona ignara della sua storia. Sareste contenti se accadesse a voi?

Regola #10. Massima educazione.

La vecchia regola che il cliente ha sempre ragione è solo una tattica che hanno le persone senza scrupoli di far sentire alcune persone meschine più a loro agio a scapito della dignità dei dipendenti.

Coloro i quali vi servono quando mettete piede in un negozio non sono i vostri schiavi. Loro sono persone come voi che hanno il diritto di esprimere le loro opinioni ed soprattutto hanno diritto alla propria dignità. Un commerciante coscienzioso, non avrà alcun problema a dirvi se un capo di abbigliamento è più indicato a voi.

Alcuni di voi a questo punto, potrebbero pensare che questo paragrafo sia fazioso, che di fatto non ci si può fidare a prescindere dei professionisti nei negozi perchè pensano solo al loro guadagno e che quindi sono in netto antagonismo con voi che volete la massima qualità al minimo prezzo.

A scanso di equivoci, vi invito a mettervi nei panni di un commesso. I clienti difficili e maleducati, fanno pesare a quest’ultimo ogni singolo minuto del proprio lavoro e sarà più propenso a fare in modo che il responsabile di questo stato d’animo paghi di più per il loro tempo.

Al contrario, un modo di fare comprensivo ed amichevole, quasi farà in modo di predisporre il commesso ad uno stato d’animo di complicità, trascorrerà il suo tempo con voi molto più serenamente ed aumenteranno sensibilmente le probabilità che vi farà uno sconto migliore o vi favorirà in qualche modo.

Ricordate sempre che se è vero che un buon venditore deve essere sempre in grado di mettervi a vostro agio, non è la falsità negli atteggiamenti di quest’ultimo ed il falso servilismo quello che vi potrà aiutare a risparmiare. Di solito, indipendentemente dalla reazione di chi vi sta di fronte, è normale che se siamo maleducati nessuno ci favorirà.

Un commesso, riceve una quantità di insulti ed umiliazioni quotidiane che non potete nemmeno immaginare e quindi, semplicemente ponendosi con educazione, potreste scoprire che vi si potranno aprire delle porte sconosciute.


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