Le montagne dimenticate di Pistoia – Riola. Parte 2

Abbiamo adesso appena riassaporato un minimo di libertà personale, da qualche giorno possiamo muoverci nella regione senza autocertificazioni, andare a trovare amici, andare fuori a pranzo o a cena. Piccole cose che in questo periodo di lockdown ci sono mancate moltissimo. Purtroppo le piccole attività, i bar, i  ristoranti, sono quelli che più hanno sofferto. L’estate è ormai alle porte, i soldi che ognuno di noi ha in tasca sono pochi, le vacanze quest’anno ci sembrano un sogno irrealizzabile, visto che siamo stati fermi più di due mesi. Ma arriverà il caldo e con il caldo la voglia di muoversi, di andare al mare o in montagna in cerca di un po di refrigerio dalla calura.

Cerchiamo allora di aiutare per quanto è possibile le piccole attività della nostra regione, magari della nostra provincia, visto che abbiamo bellissimi posti in montagna. Cerchiamo piccoli ristoranti, osterie, generi alimentari, sparsi nei paesini di montagna, dove poter trovare a prezzi modici piatti prelibati che  non mangiamo certo tutti i giorni, come tagliatelle al cinghiale o cervo in umido. E magari comprare il formaggio del posto,  le salsicce e i salumi, la farina di castagne. E nel contempo portare i nostri nonni o i nostri figli a fare delle belle passeggiate nei boschi, facendo magari un bel picnic sulla riva di un ruscello.

Ricordo come anni indietro sulla strada Pistoia – Riola, dopo la Cascina e prima del Monachino sulla riva della Limentra, c’erano tantissime famiglie a mangiare sul torrente, bambini a giocare, persone anziane con le loro sedie a sdraio che facevano pennichelle sotto gli alberi con il gorgoglio del torrente che induceva a fare un pisolino. C’era veramente tanta gente, così tanta che se non arrivavi presto non trovavi posto e ti dovevi spostare più giù, verso il Monachino, dove non mancano comunque posti accoglienti. Mi ricordo che c’era un posto fra l’Acquerino e il Monachino dove,  non so chi,  aveva messo dei tavoli con delle panche di legno e delle griglie su dei sassi per fare barbecue. Adesso non c’è più nulla purtroppo.


I nostri territori, in tutti questi anni sono stati quasi dimenticati dai più. Quel poco che c’è viene fatto da gente del posto che tenta con le unghie e con i denti di rimanere aggrappata ad un territorio che anche a loro non offre quasi più nulla. Ed è veramente un peccato, le nostre montagne sono stupende, i boschi, i torrenti, i piccoli ruscelli, la flora, la fauna, è tutto un mondo da scoprire a pochi minuti dalla città. Riscoprire la merenda con pane fresco e vino buono davanti ai piccoli bar e osterie dove fermarsi dopo una bella camminata nei boschi. Una bella cena o un pranzo con la famiglia e con gli amici. Attardarsi poi a fare due chiacchiere o una partita a carte.

Ritrovare il piacere di stare insieme, scambiarsi opinioni, ricordi e magari ascoltare i nonni raccontare di tempi passati che alle generazioni di oggi sembrano medioevo o giù di li. Insegnare anche ai nostri figli il rispetto per la natura, per i boschi e per i suoi abitanti. Abituarci almeno la domenica e fino a che dura la bella stagione, ad una vita più sana, meno dispendiosa e più gratificante. Ci sarà tempo per tornare a viaggiare all’estero, ma intanto possiamo godere di tutto quello che abbiamo intorno, e che veramente non è poco.

Sentitevi liberi di condividere le vostre esperienze nei commenti, saremo lieti anche di vedere qualche consiglio su qualche luogo o percorso affascinante e selvaggio ma anche qualche posto dove ristorarsi e riposare.


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3 commenti su “Le montagne dimenticate di Pistoia – Riola. Parte 2”

  1. Salve a tutti,
    Trovo questi stupendi paesaggi immortali nella mia memoria.
    E’ L’amore che mi lega a tutta la nautra… Grazie per avermi reso partecipe…

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