Il mio viaggio in India parte prima.

Il mio viaggio in India è stato speciale, poi vi spiegherò perchè.L’ho fatto prima degli anni 2000, quindi molto probabilmente l’India  che ho visto io, adesso non esiste più in quanto quella nazione ha avuto negli ultimi anni un boom economico molto grande.Io voglio raccontarla come l’ho vissuta allora perchè era lontana anni luce dalla nostra Italia per moltissime cose, e in un certo senso ti ritrovavi catapultata indietro nel tempo.Ho fatto questo viaggio con la mia famiglia e i miei 3 figli. Il primo era grande, 17 anni, i gemelli solo 7 anni e per questo ho avuto moltissimi dubbi sia prima di partire che durante il viaggio.Prima di partire infatti ci hanno fatto fare una profilassi per la malaria e vari vaccini, quindi mi sono immaginata subito quei posti come pericolosi per la nostra salute ed è per questo con due bambini relativamente piccoli che non mi sono goduta abbastanza il soggiorno. In fondo c’era sempre quella paura che avessi esposto i miei figli a dei pericoli. Meno male che poi non è successo niente.

La parte speciale di questo viaggio è che non l’abbiamo fatto con qualche agenzia, ma siamo stati invitati da una famiglia indiana che viveva metà dell’anno in Italia e metà in India, precisamente a New Delhi e quindi siamo vissuti per una ventina di giorni, quanto è durato il viaggio, vedendo da vicino la vita quotidiana che vivevano allora e vedendo cose che in un viaggio organizzato mai avremmo visto.Partiamo per un viaggio che durerà quasi un giorno, fra l’areoporto di Firenze, Parigi e poi diretto a New Delhi.Solo Parigi New Delhi è durato 11 ore, siamo quindi arrivati in India che era notte fonda, per la differenza di fuso orario.Ci viene a prendere all’areoporto l’amico che ci porta a casa sua. Questa persona abita in un quartiere bene della capitale, quindi ho visto le bellissime ville del quartiere. Un poco strane perchè andavano tutte in altezza e non avevano molto giardino intorno, a differenza della parte centrale del quartiere che era un parco vero e proprio molto bello e curato.

La casa è molto bella, per la nostra famiglia c’era un appartamento intero. Abbiamo potuto dormire solo un paio d’ore perchè a un certo punto siamo stati svegliati da una nenia molto forte che veniva da un altoparlante. Erano solamente le 6 del mattino. Mi sono affacciata alla terrazza e ho visto una processione di gente con in testa un uomo molto vecchio con un turbante che cantava qualcosa con il megafono. Mi hanno detto che è il maestro di Yoga che chiama i suoi alunni che poi si riuniscono tutti nel parco centrale a fare Yoga. E questo succede anche la sera verso le 17.E a parte questo sempre affacciata alla terrazza vedo la terrazza della casa vicina e un ometto seduto per terra fra secchi e panni, stà facendo il bucato.Mi hanno spiegato poi che quella persona fà il giro delle case e fà il bucato. Ogni casa ha una zona riservata per questo. Quando ha finito stende i panni sulla terrazza ad asciugare e il pomeriggio passa una donna che ritira i panni, li stira e li mette a posto nei vari cassetti ed armadi.La lavatrice, non esiste.Capisco quando ho saputo questo, come mai la famiglia che ci ospita, specialmente la signora si cambia almeno 3 volte al giorno. Ma non cambierei la mia vita con la sua. Anzi lei mi ha detto che preferisce di gran lunga vivere in Italia perchè da noi può lavorare, uscire per spese, e fare tante altre cose che in India non sono permesse ad una donna.

Spiego un pò come vive una donna di quella società, di una casta abbastanza ricca. La mattina appena alzata o fà Yoga o  prega il Dio del giorno.Si perchè in India hanno un Dio al giorno sempre diverso. Ed ogni casa, anzi ogni persona della casa ha il suo Dio personale e usanze diverse per quanto riguarda specialmente il cibo. Non è raro che in una famiglia il marito ha un Dio diverso dalla moglie e magari in martedì non può mangiare carne, mente la moglie non può mangiarla di venerdì. Oppure il giorno di digiuno è diverso. Cose strane insomma.Tornando alla donna, la giornata prosegue con qualche visita, o parrucchiera o televisione. Non và a fare la spesa, non fà faccende, non cucina.Per questo ci sono i servitori, nel nostro caso una famiglia di 4 persone che abita nel sottosuolo della casa. E questi sono fortunati perchè tanti altri servitori abitano subito fuori delle mura del quartiere. Ho visto quel quartiere, ed è una fogna a cielo aperto con baracche fatiscenti e tanta sporcizia, una cosa veramente molto triste.La donna indiana di una casta ricca si annoia mortalmente. Neanche uscire da sola può, ma deve farlo solo col marito. Si può spostare solo all’interno del quartiere per andare dalle amiche o dai parenti se risiedono li.


Quello che mi ha colpito di questa vita è l’assoluta mancanza di stress, cioè quando ti svegli ti alzi, quando hai fame mangi e per lavorare (questi amici acquistavano pietre preziose e le rivendevano in Ialia) vai quando ne hai voglia. Magari quando i figli vanno a scuola sarà diverso, ma nel periodo che eravamo in India le scuole erano chiuse per le vacanze estive. Come ho detto la casa che ci ospitava era molto bella, dal nostro appartamento avevamo due terrazze una opposta all’altra. Non c’erano condizionatori come li intendiamo noi adesso, ma veniva rinfrescata l’aria del piccolo appartamento la sera prima di andare a letto con dell’acqua gelata messa davanti a un ventilatore. Non molto ma qualcosa faceva. Dovevamo però tenere tutto aperto perchè era veramente un caldo tremendo e le zanzare erano veramente tante. Ci siamo organizzati con fornellini e spalmati di creme adatte allo scopo , ma mordevano ugualmente. Meno male che sul soffitto della camera che per fortuna era molto alto c’erano una decina di gechi che banchettavano con le zanzare. La prima notte ho avuto un bel pò di difficoltà ad addormentarmi con quei gechi sopra la testa, ma poi mi hanno assicurato che non cadevano dal soffitto e mangiavano molte zanzare quindi era un bene che ci fossero.Noi da classici italiani ci siamo portati in India, spaghetti e caffè e per fortuna i nostri amici abituati alla cucina italiana ci hanno fatto assaggiare  ricette di cucina tipiche indiane ma abbiamo anche avuto spaghetti al pomodoro tutti i giorni. La carne c’era solo di pollo, ma non era un gran che. La maggior parte degli Indiani infatti sono vegetariani e non mangiano carne. Quindi  mangiavamo delle focacce che venivano preparate al momento con degli intingoli molto speziati, riso in tanti modi, sempre con verdure. La cucina quindi non ci è sembrata un gran che, infatti siamo tornati a casa tutti un pò dimagriti. La mattina per esempio per colazione bevevano un bicchiere di un certo liquido rosso che a me non è piaciuto e neanche ai miei figli. Abbiamo trovato al mercato delle barrette di cereali e qualche piccola cioccolata e facevamo colazione con del latte.

Dopo colazione si usciva per andare a visitare qualche posto turistico della capitale e il nostro ospite ci accompagnava con un pulmino abbastanza grande dove stavamo in 9.Viaggiare in auto in India è frastornante. Esci dalle mura del quartiere dove c’è quasi silenzio assoluto e ti immetti in strade trafficate non solo di auto, autocarri, tram, ma anche da cammelli, elefanti e tante mucche in giro per le strade. Quindi è tutto un suonare di clacson, di continuo.
Si và piano, c’è troppa gente da schivare, i risciò sono veramente tanti, e le biciclette, ma sono gli animali che rallentano tutto.Le vacche come penso saprete sono animali sacri in India e girano per le strade tranquillamente. Nessuno le sposta, tutti aspettano che si sposti l’animale per passare e quando si sposta tutti si precipitano suonando a più non posso.E’ veramente un caos ma molto divertente, ad ogni angolo trovi qualcosa di strano, un elefante, una fila di cammelli, un autobus con gente arrampicata anche sopra.

A New Delhi ci sono  molti posti da visitare per un turista. Ad iniziare da Forte Rosso. E’  maestoso e imponente con le sue mura dal particolare colore rosso dovuto all’arenaria con cui è stato costruito.  All’interno delle sue mura ci sono molti padiglioni uno più bello dell’altro, piscine e sale immense con pareti e soffitti intarsiati di pietre preziose. Ci vogliono diverse ore per visitare tutto il forte ma ne vale la pena. E all’interno anche un grande giardino tagliato in due canali d’acqua che si riuniscono in una piscina. Ma qualsiasi descrizione ne posso dare è sempre riduttiva, và visto dal vivo.

Altra cosa da vedere a New Delhi è il mercato. E’ un luogo pittoresco e molto grande, che si snoda fra stradine piccolissime dove una miriade di negozietti si affacciano sulle sue strade e vicoli.  Ci sono alcuni negozi che sono talmente piccoli e bassi che il negoziante deve stare seduto per servire la gente. Ma stando seduto non si deve sporgere molto per arrivare da tutte le parti del suo negozio. E’ anche un mondo variopinto dai sari delle donne (il vestito tradizionale delle donne indiane di bassa casta) mentre le donne di casta più ricca portano una tunica lunga fino ai piedi con sotto dei pantaloni molto larghi e una sciarpa sulle spalle. Ma tutti i vestiti hanno colori incredibili, sono molto fini, quasi impalpabili.

Il sari indiano invece è composto da una gonna lunga fino ai piedi, un corpetto che di solito lascia scoperta la pancia e una sciarpa molto larga drappeggiata su una spalla. Ma la confusione, i richiami dei negozianti, i colori, gli odori spesso speziati ti trasportano in un mondo quasi da mille e una notte.E poi i bazar nel centro città, quelli pieni di luci e di tappeti meravigliosi,  di abiti coloratissimi, dove ti viene offerto il te e ti siedi su dei soffici cuscini mentre i commessi ti fanno vedere quello che vuoi. Anche lo shopping quindi si rivela un’attività veramente rilassante.

Nella capitale indiana, che è veramente immensa, ci sono comunque molti altri posti che vale la pena di visitare, per esempio la tomba di Indira Ghandi che si trova nel centro di un grandissimo giardino molto curato dove cammini scalzo e ti fà da tappeto un’erba soffice. Infatti un’altra usanza indiana è che nei luoghi sacri, come tombe, templi, non puoi  entrare con le scarpe ma devi lasciarle fuori. Lo strano è che abbiamo visitato diversi luoghi di culto e le nostre scarpe le abbiamo ritrovate sempre.

Per sapere cosa vedere ancora nella capitale indiana basta comunque leggere qualche guida turistica, ma tutto il contorno, l’umanità, la vita, la cultura molto diversa,  l’unica cosa è vederla dal vivo, spiegarla e raccontarla è difficile, sono sensazioni a pelle che  mi fanno ricordare con piacere quel viaggio.

Ma il mio viaggio in India non è finito qua, nel prossimo articolo racconterò del viaggio a Jaipur, un viaggio ricco di emozioni, nella antica terra dei Maharaja.


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