Ghiacciaia della Madonnina – Ecomuseo della montagna pistoiese

Vi siete mai chiesti come facesse il ghiaccio ad essere prodotto prima dell’avvento intorno agli anni 20  del frigorifero? Ho avuto la fortuna di poter visitare uno dei luoghi dove il ghiaccio veniva prodotto e di aver avuto notizie di quei tempi direttamente da persone del luogo i cui genitori e nonni avevano lavorato in questi siti. Infatti sugli Appennini Pistoiesi c’è un posto chiamato “vecchie ghiacciaie del Reno” o ghiacciaie della Madonnina”, chiamate così per la piccola statua della Madonna col Bambino situata in una nicchia dell’edificio principale.  Da pochi anni la provincia di Pistoia ha restaurato il complesso produttivo che si snoda nella valle del Reno fra i paesi di Le Piastre e Ponte Petri. E’ un sito molto interessante da visitare, specialmente in estate, quando la calura fà fuggire dalle città verso le montagne. Il percorso si snoda a fianco del fiume Reno con una passeggiata di circa due chilometri, passando sopra ponticelli di pietra e di legno.

Dal sentiero si possono vedere ancora i meccanismi di chiusa, le gore e laghetti che sono ancora in funzione. In pratica il meccanismo di chiusa tratteneva l’acqua così da farla diventare allo stato solido in inverno. Il ghiaccio veniva poi frantumato con dei picconi e trasportato con dei carri rivestiti con spessi teli di canapa trainati da animali, i barrocci, alla ghiacciaia vera e propria che è una grande struttura  rotonda di pietra con il tetto a punta di paglia. I muri di questa struttura, tirati a secco,  hanno uno spessore di circa 3 metri.  Questo luogo veniva preparato già da settembre con un suolo di foglie secche di castagno che fungevano da isolanti. In inverno il ghiaccio veniva immagazzinato in queste strutture dove si conservava  fino all’estate. In estate poi con i carri, questo ghiaccio veniva portato a Pistoia, a Firenze, ma arrivava anche in regioni vicine come Liguria, Lazio, Emilia Romagna e Marche dove vi giungeva via ferrovia.

Un pò di storia

Fu il  Granduca Pietro Leopoldo II di Lorena che decise di sfruttare le temperature rigide e l’altitudine del territorio per creare un commercio che è iniziato alla fine del 1700 ed è durato fino a poco prima della seconda guerra mondiale. Nel 1800 venne poi costruita la Via  Modenese e qualche anno dopo fu inaugurata anche la ferrovia Porrettana. Le ghiacciaie si trovavano appunto lungo la strada e questo ha incrementato molto questo commercio.

Nei primi anni di produzione il ghiaccio veniva venduto ai macellai (per conservare la carne) e agli ospedali, ma poi alcuni signori fiorentini istallarono nelle loro case le ghiacciaie, che erano degli armadi dove venivano messi dei grossi pezzi di ghiaccio. Verso la fine del 1800 il prezzo del ghiaccio si abbassò molto e quindi ne poterono usufruire anche gli abitanti dei paesi.


Quello del ghiacciaiolo era un vero e proprio lavoro specializzato. Si faceva arrivare il ghiaccio ad uno spessore di 20-30 centimetri, poi il ghiaccio veniva spezzato con un attrezzo con un manico di legno e una punta di forma triangolare chiamato palamina, praticando dei fori a circa 50 centimetri di distanza tra loro e poi crepando il ghiaccio da un foro all’altro attraverso un’altra palamina fatta completamente di ferro.

Questa attività, fiorente per oltre un secolo, si è conclusa  per la concorrenza spietata del ghiaccio artificiale, ma anche per l’ondata di “igienismo” che fece passare per insalubre il ghiaccio naturale.

Visitare la ghiacciaia

E’ possibile visitare la ghiacciaia della Madonnina su prenotazione da giugno ad ottobre il sabato e la domenica, luglio e agosto dal martedì alla domenica. Si possono ammirare oltre agli interni della ghiacciaia delle figure scolpite che raffigurano i protagonisti della lavorazione del ghiaccio. Sono dello scultore piastrese Leonardo Begliomini,  che con queste ha voluto mettere in evidenza il ruolo fondamentale delle donne lavoratrici;  erano loro per la maggior parte quelle che lavoravano il ghiaccio, dato che i mariti spesso partivano per andare a fare il carbone.

Link Utili

L’ecomuseo della Montagna Pistoiese contempla in realtà sei itinerari, uno di questi è la “Ghiacciaia della Madonnina” in località “le Piastre” a Pistoia.

Comune di Pistoia
https://www.comune.pistoia.it/servizi-online/uffici-pubblici/ecomuseo-della-montagna-pistoiese-ghiacciaia-della-madonnina

Associazione Ecomuseo della Montagna Pistoiese
http://www.ecomuseopt.it/itinerari/il-ghiaccio/

Location su google maps:
https://goo.gl/maps/LLVTxTHuiLnFMP9V7

Fotografie
https://www.044.eu/it/author/ignisphotos


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2 commenti su “Ghiacciaia della Madonnina – Ecomuseo della montagna pistoiese”

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